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Presentato a Mazara del Vallo il Dossier Statistico Immigrazione 2022

Una vita soddisfacente, giuste competenze linguistiche e tolleranza religiosa sono fondamentali per l’integrazione degli immigrati privati del senso di appartenenza, un legame complesso che si nutre di ricordi, affetti, paesaggi e persone, che dobbiamo assicurare perché si tratta di un bisogno umano essenziale per l’identità e la collettività”.

A dirlo, Francesco Sammaritano, segretario generale del COPPEM, a conclusione dei lavori di presentazione del Dossier Statistico Immigrazione 2022 curato da IDOS, in collaborazione con Centro Studi Confronti e Istituto di Studi Politici “S. Pio V”, presentato oggi a Mazara del Vallo, terra di ospitalità e convivenza di diverse culture.

Un appuntamento ormai consolidato e importante che evidenzia numeri veri frutto di una ricerca approfondita che rimanda dati e riflette tendenze e dinamiche sulla questione migratoria che evolve rapidamente, ed è per questo necessaria una conoscenza approfondita per avere un approccio alla tematica puntuale e attenta per supportare e favorire i bisogni e l’integrazione degli immigrati. Il Dossier Statistico Immigrazione 2022 non si limita solo alla realizzazione del volume, ma è una pubblicazione scientifica che ha messo in campo più di 100 attori, una pluralità di esperti che ha sviluppato un approccio multidisciplinare. L’immagine utilizzata per la copertina di quest’anno è l’Angels Unware il monumento realizzato dallo scultore canadese Timothy Schmalz, una scultura installata nel sagrato della piazza antistante la basilica di San Pietro, a Roma.

Il Dossier evidenzia come i 32 conflitti sparsi nel mondo insieme agli effetti del Covid e i disastri ambientali legati ai cambiamenti climatici rappresentano tre dei fattori chiave per comprendere l’emigrazione attuale. Si stima che entro il 2050 i soli migranti ambientali potrebbero arrivare a 220 milioni mentre è sempre più ampia la divaricazione economica tra il Nord e il Sud del mondo dove il PIL pro-capite è quattro volte più basso di quello dei paesi ricchi. In questo contesto l’Unione Europea pur a fronte delle carenze della manodopera straniera che la pandemia ha indotto in molti settori dell’economia ha mantenuto sia la chiusura dei canali d’ingresso legali ai lavoratori stranieri, sia la politica di respingimento dei profughi. La metà degli ingressi illegali sono avvenuti nel Mediterraneo, dove tra il 2014 e il 2022, come riporta il Dossier, sono state accertate quasi 25 mila morti. Esaminare questi cambiamenti di scala, direzione, demografia e frequenza può aiutarci a capire come si sta evolvendo la migrazione e può fornire politiche, programmi e risposte operative efficaci sul campo. La migrazione è una questione complessa, l’obiettivo del Dossier Statistico Immigrazione è infatti quello di esporre in termini chiari e accurati i cambiamenti che si verificano nella migrazione e nella mobilità a livello globale e riconosce inoltre il costante obbligo di sostenere i diritti fondamentali e di sostenere i migranti più bisognosi. L’aumento continuo della disinformazione sulla migrazione ha fatto sì che il Dossier Statistico Immigrazione sia diventato una fonte chiave.

Per maggiori informazioni consulta la scheda di sintesi del Dossier Statistico Immigrazione 2022

I lavori sono stati introdotti da Mons. Angelo Giurdanella, Vescovo di Mazara del Vallo che ha lasciato la parola a Vito Puccio, presidente della Fondazione San Vito Onlus, costituita dal Vescovo della Diocesi di Mazara del Vallo nel 2001 con lo scopo di assicurare ospitalità, assistenza e servizi di prima accoglienza per favorire di conseguenza il reinserimento ed il recupero di coloro che ne hanno bisogno. Hanno partecipato Salvatore Quinci, Sindaco di Mazara del Vallo, Giovanni Isgrò, Presidente Istituto euroarabo, Girolamo Errante Parrino, direttore della Caritas diocesana. Il Dossier Statistico Immigrazione è stato illustrato da Luca Di Sciullo, presidente del Centro Studi e Ricerche Idos e da Abdelkarim Hannachi, referente regionale Dossier Statistico Immigrazione. Significative le testimonianze di Giusy Agueli e Anna Maria Lodato della Fondazione San Vito Onlus e di Giuseppe Ferro, dell’Associazione Casa della Comunità Speranza. Ha moderato Leo Di Simone