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Il Mediterraneo, uno spazio di cooperazione e di cultura della pace.

Il Congresso del COPPEM svoltosi a Palermo a dicembre si è rivelato un’occasione proficua di interscambio tra rappresentanti politici e funzionari dell’area euromediterranea. I partecipanti, provenienti da diversi paesi di Europa, Nordafrica e Medioriente, hanno apprezzato ancora più tale opportunità di confronto diretto, dopo gli anni della pandemia che hanno limitato gli incontri in presenza.

Il Segretario Generale del COPPEM Francesco Sammaritano ed Aldy Hussein hanno illustrato gli obiettivi del meeting internazionale e del network di cooperazione, volto a rafforzare i legami tra Europa e Paesi Partner del Mediterraneo al livello delle autorità regionali e locali in un momento storico caratterizzato da sfide epocali sociali, economiche, sanitarie e da conflitti bellici di preoccupante portata.

Le istituzioni regionali e nazionali sono intervenute all’apertura del Congresso. Per il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale, Salvatore Marinò ha affermato che l’area euromediterranea rappresenta una priorità nell’attuale politica estera del Governo italiano. Sottolineando l’importanza del ruolo che il COPPEM riveste in tale area, ha evidenziato i vari focolai di crisi presenti nell’area e ha affermato che il ruolo dei poteri locali e regionali è determinante, centrale sia per l’Unione Europea che per l’Unione per il Mediterraneo, trattandosi del livello di governo più vicino alla gente. Per l’Assemblea Regionale Siciliana il Presidente della Commissione Antimafia Antonello Cracolici ha affermato che il COPPEM è stato un “apripista”, già oltre vent’anni fa, nel mettere in evidenza le strategie di politica del Mediterraneo: spazio di cooperazione caratterizzato da una civiltà comune che ha bisogno di rafforzare interdipendenze e cultura della pace.

Per il Dipartimento Affari Extraregionali della Regione Siciliana, Maurizio Cimino è intervenuto illustrando il ruolo della Regione come attore di riferimento dell’area Euromed, nel raccordo tra regioni d’Europa e paesi transfrontalieri. Ha fatto riferimento alla proficua collaborazione con il COPPEM per le attività di cooperazione nell’ambito euromediterraneo e su tematiche quali le pari opportunità ed il dialogo interreligioso. Il Presidente della consulta per il Dialogo Interreligioso, Antonino Raspanti ha affermato che: “La creazione della consulta risponde alla necessità di tentare un dialogo pratico, quasi della quotidianità con le persone di altre fedi. Storicamente, nel Mediterraneo, anche quando abbiamo lottato l’uno contro l’altro, in fondo siamo sempre cresciuti tutti insieme. Oggi lo scenario è molto mutato, siamo sempre più accomunati dinanzi ai grandi poteri globali, come quello economico, e ci troviamo uniti nelle sfide etiche o nella difesa dei diritti umani e del bene comune”.