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Diario di viaggio del COPPEM a New York

La missione del COPPEM a New York, in occasione della 67º sessione della Commissione delle Nazioni Unite sulla condizione delle donne, è stata un’esperienza unica.

Le interminabili ore di volo, partendo dalla Sicilia, sono sicuramente valse la pena già la sera dell’arrivo, il 4 marzo, con l’incontro della delegata del COPPEM e vicesindaco di Montpellier, Clare Hart. Dopo tante riunioni via web, potere scambiare idee e pianificare nuove iniziative in presenza è stato entusiasmante per entrambe!

Il giorno seguente Clare ed io abbiamo preso parte al meeting preparatorio degli organizzatori dell’evento ufficiale del 6 marzo. Tale riunione è stata preceduta nei mesi passati da numerosi webmeeting seguiti dalla mia collega Ilaria Puccio, referente di contatto per la Carta Euro-Med per l’Uguaglianza di genere.

Clare Hart, delegata del COPPEM e vicesindaco di Montpellier

All’incontro a New York il 5 marzo erano presenti insieme a noi: da Bruxelles Jaimie Just del CCRE ed Hervé Devavry di Platforma, dalla Germania Claudia Schöning-Kalender, membro del Consiglio municipale di Mannheim, dall’Italia Silvia Baraldi del Consiglio municipale di Legnago dalla Svezia Erik Svanfeldt, coordinatore dell’associazione svedese delle autorità locali e regionali ed Emil Broberg, Consigliere regionale di Östergötland.

Al termine di tale intenso ed amichevole incontro mi sono trattenuta con Clare, con la quale abbiamo scambiato idee per una cooperazione futura che veda le donne protagoniste nell’ambito della mediazione dei conflitti.

L’evento Evento “Città che forgiano il percorso verso la giustizia di genere”, organizzato in sinergia da CEMR, PLATFORMA, UCLG Africa e COPPEM a New York presso il Church Center delle Nazioni Unite è iniziato il 6 marzio in perfetto orario. Tale sede dell’ONU è stata in quei giorni protagonista di numerosi eventi internazionali sul tema dell’uguaglianza di genere, per cui la gestione logistica ha richiesto velocità e un buon lavoro preparatorio. Platforma ha pubblicato la sintesi degli interventi ufficiali:

https://platforma-dev.eu/gender-justice-is-justice-for-all-un-event-highlights-the-importance-of-local-and-regional-action-and-cooperation/

 

La sala era piena di rappresentanti che hanno arricchito l’evento con numerosi interventi anche dal pubblico; tra questi, una referente ha evidenziato la mancanza di fiducia nella politica da parte di crescenti percentuali di cittadini in vari paesi europei, attestata dal crescente astensionismo.

Clare Hart ha evidenziato a tale riguardo che la strada da percorrere è quella seguita dal COPPEM, che mette insieme autorità locali e regionali ed anche personalità del mondo accademico e culturale, portandole a unire le forze per costruire iniziative congiunte.

Nella call for actions, come intervento conclusivo, la stessa Clare ha evidenziato che uno dei punti della Carta euromediterranea sottolinea la situazione particolare delle donne nei paesi in guerra. Ha preso poi spunto per accennare alla possibile futura iniziativa sulla quale abbiamo insieme ragionato la sera prima: “sapete che purtroppo la regione Euromediterranea annovera diverse zone di conflitto, siamo convinti che quando le donne sono coinvolte nella risoluzione dei conflitti le cose funzionano molto meglio, con più efficienza. La mia call for action con il COPPEM e coinvolgendo voi tutti presenti qui oggi, è di permettere alle donne di essere mediatrici nella risoluzione dei conflitti, al fine di rendere il mondo un luogo migliore e più sicuro”.

A conclusione dell’evento, prese dall’entusiasmo di continuare a pianificare in seno al COPPEM tale iniziativa, Clare ed io abbiamo saltato il pranzo per assistere all’incontro “Donne per il futuro, Palestina-Israele”.

Si è trattato di un evento particolarmente intenso e ricco di spunti. Tre giovani donne, una israeliana, una araba residente nei territori israeliani e una palestinese residente nella striscia di Gaza, hanno raccontato in tale contesto la propria esperienza personale. Hanno partecipato ad un campus formativo organizzato negli USA per fare incontrare giovani donne da Palestina e Israele, al fine di favorire un interscambio produttivo e con l’obiettivo ultimo di diventare donne leader per la promozione della pace. L’identità delle giovani era coperta da segreto, le esperienze raccontate e le domande dal pubblico sono state forti e coinvolgenti, la giovane palestinese ha perso i sensi durante l’incontro.

Tale esperienza ha rafforzato la convinzione, condivisa da Clare che è stata nella striscia di Gaza e mi ha raccontato, avendola vista in prima persona, la dura realtà vissuta nei territori occupati, che un’azione in tale contesto, volta a contribuire al processo di pace, è essenziale.

Ho poi scambiato contatti con l’ufficio del Global Network of Women pacebuilders, che ha sede presso il Church Center delle Nazioni Unite.

Di pomeriggio giusto il tempo per recuperare il pranzo con un burger americano e cambiarci al volo, per recarci al Cocktail organizzato dalla presidenza svedese del Consiglio dell’UE. Un’occasione prestigiosa, dove abbiamo conosciuto il parlamentare europeo Robert Biedron (oggi chair dell’European Parliament’s Committee on Women’s Rights and Gender Equality) e Asa Regner (ex ministro per la parità di genere in Svezia) Direttore esecutivo presso l’United Nations Entity for Gender Equality and the Empowerment of Women. Dopo il ricevimento, quella sera, abbiamo cenato con i rappresentanti del CCRE in un’atmosfera informale ed amichevole

Il giorno seguente abbiamo partecipato al meeting ufficiale dell’UCLG, dove delegate istituzionali provenienti da tutti i continenti hanno scambiato le loro esperienze per la promozione dei diritti delle donne. È stata un’interessante occasione per riallacciare i contatti con la di Barcellona dell’UCLG.

Claire ha poi rilasciato a nome del COPPEM un’energica video intervista, disponibile su youtube:

https://www.youtube.com/watch?v=aTg9mhgss64

Io ho intanto stretto i rapporti con le simpaticissime rappresentanti di UCLG Africa, alle quali ho accennato l’iniziativa per la promozione del ruolo delle donne come moderatrici per la pace, alla quale mi hanno suggerito di coinvolgere anche UCLG Mewa.

All’ultimo incontro con la delegata del COPPEM in partenza per Montpellier, Clare, quest’ultima ha espresso la volontà di riattivare il gemellaggio tra la sua città e Palermo; ad aprile saremo in contatto per pianificare le iniziative abbozzate durante gli incontri.

L’8 marzo, in occasione della festa delle donne, ho infine partecipato con CCRE, UCLG Africa e Refela all’incontro ristretto con Irena Moozova, Direttrice della Commissione Justice dell’UE. La referente dell’UE a ricevuto ufficialmente in tale occasione la Carta Carta Euro-Med del COPPEM per l’Uguaglianza di genere, nonché l’analoga Carta europea elaborata dal CCRE, illustrata da Jamie Just, e la Carta delle collettività locali per l’uguaglianza di genere in Africa. La Direttrice ha sottolineato che priorità assolute degli ultimi anni per l’UE sono state chiaramente la pandemia, ed oggi la crisi energetica ed alimentare e la guerra in Ukraina. Ci ha consigliato, nella promozione futura delle carte, di focalizzarci su iniziative concrete e puntuali in specifici ambiti trattati dalle Carte che le sono state illustrate. Sono intervenuta brevemente per accennare l’iniziativa riferita al ruolo delle donne come mediatrici di pace, che è stata accolta favorevolmente.

La sera ho avuto un po’ di tempo per osservare il magico skyline di New York attraverso le vetrate di uno dei suoi grattacieli. Poi era già tempo per preparare la valigia.

Il 9 mattina, dopo una gradevole chiacchierata con Gideon, tassista del Ghana, che mi ha raccontato la sua positiva esperienza da immigrato a New York (di fatto è laureato in tecnologia dell’informazione, fa il tassista solo due volte a settimana per staccare dallo smart working della sua professione principale) ho fatto la prima tratta New York Boston in un piccolo aereo che ha ballato per tutto il viaggio. Poi la tratta notturna Boston-Roma e infine il rientro a Palermo il 10 mattina. Il jet lag che presa dai tanti interessanti incontri non ho percepito all’andata, si è fatto sentire tutto dopo l’atterraggio.

Un’esperienza davvero importante per il COPPEM a New York, cuore pulsante delle organizzazioni internazionali e melting pot di persone intraprendenti provenienti da tutto il globo. Da ripetere in futuro!

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