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Comunità: la chiave per l’uguaglianza di genere

Il Forum politico di alto livello (HLPF) “la piattaforma centrale delle Nazioni Unite per il follow-up e la revisione dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e degli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) a livello globale”, così come si legge sul sito ufficiale, si è riunito sotto gli auspici del Consiglio economico e sociale.

Come ogni anno dal 2013, sono stati organizzati numerosi eventi collaterali in tutto il mondo incentrati su uno o più Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e/o sui loro target. Quest’anno l’HLPF si è riunito dal 5 al 15 luglio a New York per esaminare in modo approfondito gli Obiettivi 4, 5, 14, 15 e 17. L’Obiettivo 5 è l’obiettivo che mira alla parità tra donne e uomini. L’Obiettivo per la giustizia di genere.

Il COPPEM non ha perso l’occasione di collaborare con Creators Union of Arab e Arab Media Union nell’evento collaterale “Promoting Gender Equality Rights for a more Justice Society Forum”, uno scambio online in cui esperti dei paesi mediterranei hanno condiviso le loro punti di vista e formulato raccomandazioni su come promuovere i diritti delle donne e costruire una società più giusta.

L’evento si è articolato in cinque panels ciascuno su svariati aspetti della questione: impegno generale, istruzione, lavoro, empowerment e persino il ruolo della comunità per l’uguaglianza. Quest’ultimo in particolare ci pare essere un argomento centrale nella nostra lotta alla misoginia e al patriarcato, poiché entrambi rappresentano tratti culturali prodotti e riprodotti dalle società.

Non è un caso che tutti gli altri aspetti presi in considerazione come focus dell’evento – ovvero istruzione, empowerment, lavoro e impegno globale – siano sostanzialmente riferiti a comunità specifiche (es. scuole, vita privata e pubblica, luoghi di lavoro, istituzioni). Gli stessi articoli della Carta Euro-Med individuano ambiti sociali specifici in cui la disuguaglianza si manifesta e opera.

Alla luce di ciò, nelle raccomandazioni finali dell’evento, i partecipanti hanno sottolineato l’importanza dell’adozione, da parte dei Governi Locali e Regionali, della Carta Euro-Med e l’urgenza di stimolare ulteriormente l’alleanza tra istituzioni locali e organizzazioni della società civile come condizione permanente per la buona governance locale.

Nessuna iniziativa, infatti, può avere successo se nell’attuarla non si prendono in considerazione il ruolo delle comunità e le strategie per includerlde nel cambiamento verso la giustizia di genere. Ecco perché le organizzazioni della società civile hanno svolto un ruolo attivo nella definizione e nella progettazione degli articoli della Carta Euro-Mediterranea e dei relativi contenuti.

L’Obiettivo 5 ci richiede di progettare attività, strategie e approcci in grado di raggiungere ogni membro della società.

Pertanto, i governi locali e regionali, come istituzioni più vicine ai cittadini e alle comunità, si confermano punti di riferimento imprescindibili per il raggiungimento dell’Obiettivo. Per questo motivo, ci uniamo al CCRE e a Platforma nel sollecitare il riconoscimento internazionale del ruolo degli LRG nello stimolare le azioni e nel monitorare l’attuazione degli SDG e nel chiedere l’inclusione delle istituzioni locali negli incontri e nei vertici di alto livello.

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