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Educhiamo al rispetto delle donne

Perché la maggior parte degli aggressori di donne sono uomini? Se non ce lo chiediamo, non ci porremo mai l’unica domanda buona per poter lavorare verso una reale prevenzione, perché la violenza di genere non conosce confini ma può essere fermata.

Fermare la violenza di genere si può. La violenza contro le donne non è inevitabile, il cambiamento è possibile, e dipende anche dai risultati delle buone politiche e dei buoni programmi. Ogni anno in Europa vengono uccise più di 3.000 donne dal partner o da familiari, e innumerevoli altre vengono ferite e molestate. La violenza contro le donne rappresenta una minaccia per metà dell’umanità. Colpisce tutte le donne e assume molte forme, tra cui la violenza fisica, sessuale o psicologica, nonché l’abuso e lo sfruttamento economico.

Una donna su tre, sia nell’UE che nel mondo, ha subito violenza fisica o sessuale almeno una volta nella vita

Almeno due donne alla settimana vengono uccise nell’UE da un partner intimo o da un familiare.

Il 32% degli autori di molestie sessuali nell’UE provengono dal contesto lavorativo.

Sono questi i dati riportati dalla Commissione europea, numeri e percentuali che tracciano un bilancio amaro in questo 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

Stiamo lavorando a una convenzione per la prevenzione della violenza di genere, della violenza domestica a cui parteciperanno operatori degli Stati membri: servono esperti che discutano nelle classi, informare ragazze e ragazzi del loro ruolo nella prevenzione della violenza di genere domestica è fondamentale”. Lo ha detto la vicepresidente della Commissione europea, Dubravka Šuica, parlando alla plenaria dell’Eurocamera al dibattito sulla violenza di genere.

L’impegno della Commissione europea è costante e oggi, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza di genere, lo ha ribadito attraverso una dichiarazione in concerto con l’Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza Josep Borrell:

A livello globale, i diritti delle donne e delle ragazze hanno subito minacce, riduzioni o la completa eliminazione, ostacolando in modo significativo i progressi raggiunti nel corso di decenni. L’Unione europea continua a opporsi a ogni forma di violenza contro le donne e le ragazze. Manteniamo il nostro fermo sostegno alle donne e alle ragazze che hanno subito violenza, come vittime e sopravvissute, e condanniamo l’uso della violenza sessuale e di genere come arma di guerra. La violenza contro le donne e le ragazze è una cicatrice in tutte le società. I fatti sono scioccanti: nell’UE e nel mondo, una donna su tre ha subito violenza fisica o sessuale, inclusi abusi, molestie, stupro, sfruttamento sessuale, mutilazione genitale, matrimonio forzato e femminicidio. La disperazione invisibile è ciò con cui devono convivere molte donne e ragazze. Proteggerle e porre fine alla violenza contro le donne significa molto più che lottare per l’uguaglianza di genere. Significa soddisfare i diritti umani fondamentali. Significa consegnare urgentemente i colpevoli alla giustizia. Ci uniamo alla campagna globale delle Nazioni Unite per porre fine alla violenza contro le donne. In qualità di co-leader della Coalizione d’azione sulla violenza di genere del Generation Equality Forum, affermiamo il nostro costante impegno per l’immediato sradicamento della violenza contro le donne e le ragazze, sia all’interno che all’esterno dell’Unione Europea. Siamo solidali con i nostri partner, la società civile, i gruppi per i diritti delle donne e i difensori dei diritti umani, facendo eco alla loro richiesta di giustizia e responsabilità. Quest’anno l’UE ha aderito alla Convenzione di Istanbul, segnando un importante passo avanti nel rendere l’Europa un luogo più sicuro per le donne e le ragazze. L’UE è ora vincolata da standard ambiziosi e completi per prevenire e combattere la violenza di genere. Gli Stati membri dovranno attuare misure quali la formazione di professionisti a stretto contatto con le vittime di violenza, la conduzione di campagne di sensibilizzazione o la garanzia di sanzioni dissuasive per gli autori del reato”.

La Commissione europea è costantemente impegnata a prevenire e combattere la violenza di genere. L’8 marzo del 2022 ha adottato una proposta di direttiva per combattere la violenza di genere, che mira a garantire che le forme più gravi di violenza contro le donne siano criminalizzate in tutta l’UE, come lo stupro, la mutilazione genitale femminile e la violenza informatica basata sul genere, compreso il cyber-stalking e la condivisione non consensuale di immagini intime. Significativa l’adesione dell’UE alla Convenzione di Istanbul nel 2023 che dimostra chiaramente l’impegno dell’Europa ad intensificare le azioni contro la violenza di genere nei 27 Stati membri. L’attuazione della Convenzione di Istanbul, infatti, richiede ai paesi membri di adottare una legislazione che proibisca la violenza contro le donne, e prevede anche misure per proteggere le donne migranti e richiedenti asilo. In totale, la Convenzione di Istanbul è stata ratificata da 37 paesi in Europa, inclusa la Francia. La Turchia è l’unico Paese ad averla lasciata, nel 2021.