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COPPEM, LUMSA E ROTARY per una cooperazione internazionale

Il COPPEM, organismo internazionale che si occupa di promuovere la cooperazione tra poteri locali e regionali nell’area Euro-mediterranea, che oggi rappresento, è pienamente disponibile a collaborare con la LUMSA e con il Rotary, per una sinergica azione di aiuto alle iniziative di cooperazione internazionale nello spazio euromediterraneo”.

Lo ha detto il segretario generale del COPPEM, Francesco Sammaritano, invitato a partecipare al convegno su “Lo sviluppo degli scambi economici e sociali dei Paesi e delle imprese del Bacino del Mediterraneo”, che si è tenuto il 3 marzo scorso, presso l’Università LUMSA di Palermo.

Un seminario che ha voluto ricordare l’impegno del gesuita Ennio Pintacuda, fondatore della Libera Università della Politica e presidente del CERISDI. Un momento importante che ha sottolineato come nell’area del Mediterraneo siano presenti alcuni fattori peculiari di instabilità e di tensione nelle relazioni fra le regioni geopolitiche e di come sia essenziale, in prospettiva dello sviluppo delle relazioni Euro-mediterranee, una forma avanzata di cooperazione internazionale che privilegi i valori di condivisione e la comunione d’intenti fra organizzazione internazionali, stati e imprese.

Si è parlato di responsabilità condivisa tra gli Stati membri e le istituzioni europee, di immigrazione, dolore e strazio, ricordando l’ennesimo drammatico naufragio nel Mediterraneo, dove ancora si contano i morti annegati a pochi metri dalla riva, una meta che avrebbe concesso un’alternativa.

Abbiamo ancora negli occhi le drammatiche immagini del naufragio nelle coste calabre – ha continuato Sammaritano – un’altra immane tragedia sulle nostre coste italiane, sulle coste di un continente, l’Europa dove ci fregiamo di essere civili, solidali. Ancora una volta, non c’è stata una presa di coscienza forte, decisa e coraggiosa, ma stiamo assistendo ad un palleggio di responsabilità istituzionale sulle politiche migratorie, mentre i morti riemergono e le bare non hanno un nome”.

L’incontro ha focalizzato l’attenzione sullo sviluppo delle connessioni internazionali nel contesto delle trasformazioni geo-economiche e geo-strategiche dei Paesi e delle imprese operanti nel bacino Mediterraneo e sullo sviluppo degli scambi economici e sociali dei paesi.

Dell’arduo progetto della realizzazione di un area di libero scambio l’Europa ne parlava già a Malta, nel 1997, al Vertice di La Valletta, successivamente al vertice MEDA di Napoli e poi al Consiglio europeo di Dublino del 2008 – ha detto Sammaritano nel suo intervento – la realizzazione di un mercato comune tra paesi europei, del Magreb, del Medio Oriente e di Israele avrebbe dovuto favorire la crescita economica e quindi sociale, a patto di intervenire con massicci investimenti nei fragili mercati arabi, perché le attuali condizioni economiche allargano la forbice tra le due sponde del Mediterraneo, a svantaggio del Sud. Dal 2008 le scelte politiche dell’UE sono cambiate. Su una forte spinta della Germania l’UE ha mobilizzato risorse verso i paesi dell’Europa dell’Est, basti pensare che la Polonia riceve ogni anno di finanziamenti la medesima cifra che ricevono i Paesi Med. La realizzazione dell’area di libero scambio comporterebbe sicuramente un aumento occupazionale nei paesi arabi, una forte e decisa crescita economico-finanziaria, quindi si ridurrebbe in maniera sostanziale l’immigrazione. L’UE, non ha mai dato seguito al decentramento normativo verso le regioni su tematiche quali l’agricoltura, la pesca, l’ambiente – ha concluso Sammaritano – se le regioni, i governatorati avessero riconosciuto un ruolo maggiore nelle politiche euro-mediterranee, istituzioni più vicine ai cittadini, si sarebbe forse compreso meglio delle enormi prospettive della cooperazione”.

Patrocinato dal COPPEM e dal Comune di Palermo, il convegno su “Lo sviluppo degli scambi economici e sociali dei Paesi e delle imprese del Bacino del Mediterraneo”, è stato organizzato con l’apporto dei Rotary Club Palermo-Mondello, Corleone e Lercara Friddi, del Club Zonta Palermo Triscele, del CISS – Centro Studi Luigi Sturzo, e di LUP – Università della Politica.

Relatori: Salvatore Capasso, Direttore Istituto Studi sul Mediterraneo del CNR”; Adelfio Elio Cardinale, presidente del Comitato Garanti dell’Università di Palermo; Antonio Giunta, responsabile nazionale comitato Interpaese Italia-Marocco; Pasquale Hamel, scrittore e saggista. I lavori sono stati coordinati da Pietro Luigi Matta, vicepresidente Libera Università della Politica.