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L’ultimo despota

Giovedi mattina, di fronte alle immagini dei mezzi blindati russi che penetravano in Ucraina, quasi stentavamo a credere che in Europa, nella civile Europa un paese potesse osare invaderne un altro.
Con Yalta, le grandi potenze avevano raggiunto un accordo che nella sostanza ha assicurato al mondo un periodo di pace. Poi la caduta del muro di Berlino, la nascita di nuove superpotenze che hanno delineato nuovi assetti geopolitici ancora non perfettamente consolidatisi.
Putin, simbolo di un epoca che spero sia definitivamente tramontata, adducendo delle poco credibili scuse sulla sicurezza del suo paese, non puo impedire all’Ucraina di aderire alla Nato e di entrare nell’UE.
Non può con giustificazioni risibili e ridicole invadere un altro paese facendo già centinaia di vittime.
Non può appiccare un incendio nel cuore dell’Europa, della nostra Europa, che potrebbe portare a drammatiche conseguenze.
Credo che dietro ci sia il disegno di un illusoria e antistorica restaurazione di un impero sovietico che ormai è morto e seppellito da tempo.
L’ UE e gli Stati Uniti, nel tentativo di  aiutare l’Ucraina hanno risposto in maniera univoca, unita, applicando sanzioni e per la prima volta inviando armi ad un paese non UE. Non si può in questa fase andare oltre, poichè inviare truppe Nato in Ucraina significherebbe scatenare un conflitto globale.
Putin, con questa folle invasione ha anche prodotto un altro risultato e cioè ha innescato un precedente pericoloso; la Cina che si è affrettata a sottoscrivere accordi commerciali con la Russia, potrà a breve rivendicare Taiwan, così come Kim Jong Un attaccare la Corea del Sud, visto che il rischio per loro si limiterebbe a sanzioni commerciali e finanziarie.
Se questo conflitto dovesse prolungarsi, rischieremo anche un intensificazione di tensioni in medio oriente ( quell’altro esempio di leader democratico Bashar Assad si è subito schierato con Putin, cosi come il regime iraniano).
Non potendo intervenire con le armi (sarebbe follia una terza guerra mondiale atomica) è nostro compito accelerarne lo sgretolamento e limitarne il danno con ogni possibile appoggio a chi vi si oppone, soprattutto con il contagio delle libertà civili e del loro rispetto, che alla fine hanno sempre il sopravvento, e da questo siamo confortati dalle immagini delle ragazze e dei ragazzi russi che protestano a Mosca e a San Pietroburgo contro la guerra.
Ormai, la libertà, i diritti umani sono argomenti imprescindibili  che piano piano si stanno consolidando in ogni paese. Putin e i suoi oligarchi, ci lasceranno in eredità una devastante crisi economica globale, ma non ci sono dubbi che saranno prima o poi spazzati via dalla storia.


(foto gettyimages.com)