Il COPPEM oggi più di ieri, è chiamato a dare risposte concrete
Nel rivestire questo prestigioso incarico voglio in primo luogo inviare un saluto al Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci che rappresenta l’unità della nostra Regione.
Un saluto al Presidente Gianfranco Miccichè e a tutti i componenti dell’Assemblea Regionale Siciliana.
Un saluto va al mio predecessore, l’On.Le Lino Motta, che ha saputo dirigere questo organismo con mano ferma e decisa anche in periodi delicati e difficili che in questi anni si sono susseguiti nell’area euromediterranea.
Un saluto cordialissimo al 1 Vice-Presidente del COPPEM Il Giudice Adly Hussein e a tutte le delegate e i delegati dei 37 paesi euromediterranei, firmatari del Trattato di Barcellona componenti del COPPEM.
Dal 2000, anno di insediamento del COPPEM il mondo è cambiato. In special modo nell’area euromediterranea crisi politiche e finanziarie hanno costretto tante famiglie a cambiare il proprio stile di vita.
Le tensioni in medio oriente non si sono sopite e anche l’Europa attraversa un periodo confuso ed incerto.
Anche il COPPEM oggi più di ieri, è chiamato a dare risposte concrete: con le azioni, l’esempio, i risultati.
Starà a ognuno di noi saper affrontare le nuove sfide alle quali saremo chiamati. A partire da un ripensamento del ruolo e dei compiti del nostro organismo. Il COPPEM deve avere la capacità di innovare, riformare, mettere in discussione le certezze del passato per poter proiettarsi verso il cambiamento.
Il tema delle riforme del nostro statuto sarà quindi centrale, alla prossima assemblea generale.
Ci riferiamo in specifico al coinvolgimento dei paesi del golfo persico nelle nostre attività invitandoli a partecipare ai nostri lavori in qualità di osservatori.
Le istituzione scolastiche devono essere a nostro avviso al centro di iniziative e azioni comuni tra i nostri membri.
I giovani euromediterranei di oggi saranno la futura classe dirigente di domani: dobbiamo favorire la loro conoscenza, lo scambio di esperienze, in modo di abbattere ogni forma di diffidenza.
Infine, il ruolo delle donne nel COPPEM deve essere sempre più valorizzato anche con una maggiore presenza nelle delegazioni e nel Consiglio di Presidenza.
Il Covid 19, dirompente fenomeno globale, che ha investito l’intera comunità internazionale ci spinge a porre maggiore attenzione alla vita reale delle persone, non solo ai mercati.
Infine alle mie colleghe e ai miei colleghi del COPPEM ricordo che abbiamo sul nostro tavolo una pagina bianca e che a scriverla saremo tutti noi, con il nostro impegno, la nostra devozione la nostra professionalità.
Sono certo che non mancherà il nostro intenso lavoro e il nostro impegno quotidiano. Certamente non mancherà il mio.