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Partecipazione della II Commissione del Coppem alla Conferenza Regionale sull’Africa del Nord svoltasi a Tunisi a marzo 2012 su: “La promozione dei partenariati tra il governo e la società civile in tema di migrazione e sviluppo nell’Africa del Nord ”

Organizzata nel quadro dell’Iniziativa Congiunta della Commissione Europea e delle Nazioni Unite per la migrazione e lo sviluppo, la Conferenza di Tunisi ha riunito organizzazioni della società civile e decisori politici originari delle due rive del Mediterraneo, rappresentanti dei governi dell’Africa del Nord, delle autorità locali, delle organizzazioni internazionali e rappresentanti dell’UE. La Conferenza è stata una piattaforma unica per la discussione e la definizione dei modi concreti attraverso i quali le organizzazioni della società civile possono contribuire a massimizzare l’impatto positivo della migrazione sullo sviluppo, limitando al contempo le sue possibili conseguenze negative. L’Africa del Nord vive oggi un processo di trasformazione profonda e multidimensionale. In tutta la regione, i cambiamenti in corso portano la speranza di un rinnovamento dei sistemi economici e politici che favorisca una crescita duratura ed inclusiva, lo sviluppo di regioni povere e che rafforzi la partecipazione dei cittadini nella vita economica, politica e sociale del proprio paese. In tale contesto, le diaspore dall’Africa del Nord (la Conferenza ha focalizzato l’attenzione su Marocco, Algeria, Tunisia ed Egitto) possono ricoprire un ruolo importante nella crescita economica dei rispettivi paesi di origine. Possono contribuire allo sviluppo attraverso il loro capitale umano (competenze e conoscenze), il loro capitale finanziario ed imprenditoriale (rimesse dei migranti ed investimenti), il loro capitale sociale (reti, norme e valori), il loro capitale affettivo ed il loro capitale “locale” (volontà di investire nella loro regione di origine). Questi temi sono cruciali per lo sviluppo delle società e delle economie dell’Africa del Nord.Tenendo conto dell’importanza centrale dei giovani nell’avvenire economico e sociale dei loro paesi, la questione relativa alla riuscita della loro integrazione è stata trattata in modo trasversale durante la Conferenza. Le discussioni della Conferenza hanno beneficiato delle conoscenze acquisite dall’Iniziativa Congiunta della Commissione Europea e delle Nazioni Unite per la migrazione e lo sviluppo. Diversi progetti sono stati finanziati dalla Commissione Europea e realizzati da autorità locali ed organizzazioni della società civile nell’Africa del Nord in collaborazione con i loro omologhi europei; tra questi il progetto sulle migrazioni irregolari nel Mediterraneo coordinato dalla responsabile della II Commissione del Coppem, realizzato in partenariato tra la Sicilia ed il FACM (www.destinoclandestino.org). Questi risultati contribuiscono ad alimentare la produzione di prove solide utili ai fini di una migliore pianificazione e gestione del legame tra migrazione e sviluppo, che risultano particolarmente pertinenti nel quadro della proposta della Commissione Europea di cooperazione rinforzata con i paesi a sud del Mediterraneo, con uno specifico riferimento al dialogo per la migrazione, la mobilità e la sicurezza attualmente avviato con il Marocco e con la Tunisia.I lavori della Conferenza si sono articolati in gruppi di lavoro. Il Coppem ha partecipato attivamente al gruppo di lavoro su: “lo sviluppo economico locale”. Le incitazioni e gli impatti della migrazione sono più fortemente sentiti a livello locale, sia in termini di effetti sul mercato locale del lavoro, di dimensioni demografiche della popolazione locale, di necessità di usufruire dei servizi pubblici. Anche i legami tra la diaspora e le loro rimesse ed investimenti hanno una connotazione “locale”. Alla luce di tali considerazioni, i migranti potrebbero essere coinvolti in modo benefico in nuove strategie di sviluppo locale focalizzate sul tessuto economico locale, sulle risorse umane e le strutture istituzionali, ossia in strategie di “sviluppo economico locale”.Questo approccio è basato sulla collaborazione tra i principali attori locali: governi, settore privato e attori della società civile, con lo scopo di concepire ed attuare una strategia di sviluppo per un territorio specifico. Mira ad incrementare una crescita inclusiva e a creare possibilità di impiego durature migliorando la competitività e rafforzando la capacità delle imprese locali; a migliorare le infrastrutture locali; a promuovere la conoscenza e l’innovazione, etc.Ilia Mazzone, coordinatrice della II Commissione del Coppem, ha sottolineato che occorre incoraggiare un approccio multilaterale in tema di migrazioni nel Mediterraneo, in considerazione della constatazione che il fenomeno migratorio nell’area presenta caratteristiche molto simili, come molte ricerche condotte su questo tema dimostrano, nonché del fatto che le migrazioni nell’area non hanno solo una connotazione bilaterale: i migranti si spostano tra paesi arabi, da paesi subsahariani a paesi nordafricani, molti migranti transitano nelle regioni del sud d’Europa ma il loro obiettivo è spesso spostarsi in altre regioni o arrivare ad altri stati europei.Le collettività locali e regionali possono ricoprire un ruolo essenziale nell’organizzazione e gestione dei numerosi aspetti delle migrazioni che come detto hanno un forte impatto a livello locale, in un quadro di dialogo interistituzionale a più livelli; tuttavia nel Mediterraneo non si riesce ad attivare un processo di tale tipo e si prosegue sulla strada di accordi bilaterali che spesso in occasione del mutamento degli scenari politici vengono ridefiniti e in diversi casi si sono rivelati poco efficaci nel medio-lungo periodo.Secondo il Coppem l’intervento per contribuire ad una migliore pianificazione e gestione dell’impatto migratorio a livello locale può divenire più efficace se il dialogo avviene a livello multilaterale: occorre strutturare un lavoro comune nell’area mediterranea, che possa riunire sia le autorità locali, sia le associazioni e i centri di ricerca dell’Africa del Nord e d’Europe, in sinergia con le istituzioni nazionali e gli organismi sovranazionali che hanno competenza in materia, di modo da ottimizzare i risultati prodotti dalle iniziative promosse dagli attori locali e dalle reti internazionali in tema di migrazione e di sviluppo nell’area. La II Commissione del Coppem auspica che si possa, a partire dai positivi risultati della Conferenza Regionale sull’Africa del Nord, continuare a lavorare in tal senso. Le conclusioni della conferenza aiuteranno inoltre a definire i metodi attraverso cui le organizzazioni della società civile e le autorità locali possono giocare un ruolo determinante nell’attuazione di accordi di mobilità di manodopera nella regione mediterranea, attraverso la diffusione di una serie di raccomandazioni sulle misure concrete da adottare per trarre vantaggio dalla capacita delle diaspore di contribuire allo sviluppo del proprio paese di origine, elaborate con il contributo di tutti i partecipanti ai tavoli tematici della Conferenza.La Conferenza è stata anche una importante occasione per attivare contatti utili per il prosieguo dei lavori della II Commissione del Coppem, tra cui quello con il Segretario di Stato all’Emigrazione e ai Tunisini all’Estero, che si è detto interessato ad intraprendere iniziative insieme al Governo Siciliano ed al Coppem ; con l’Organizzazione Internazionale per il Lavoro, che sta per avviare in Tunisia una importante progettualità ; con esponenti del Ministero francese con delega all’immigrazione e all’integrazione e con agenzie, fondazioni e centri di ricerca delle due rive del Mediterraneo.