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Rotte della migrazione irregolare e comunicazione

Il rispetto per i diritti dei migranti sostiene e rinforza le correlazioni positive che esistono e che possono essere ulteriormente potenziate tra migrazione e sviluppo. Partendo dal presupposto che la miglior protezione per i diritti dei migranti inizia con l’accesso a informazioni attendibili nei paesi di origine, il progetto proposto sostiene la definizione ed il lancio di una vasta campagna di informazione per accrescere la consapevolezza dei potenziali migranti riguardo ai rischi di una migrazione attraverso canali irregolari, concentrandosi sui soggetti maggiormente sensibili con informazioni e strumenti comunicativi che risultino attrattivi per i giovani. È un approccio che punta alla crescita della consapevolezza per proteggere i diritti dei migranti – uomini e donne – nel momento antecedente la partenza, e dunque alla riduzione dei flussi illegali. In cooperazione con i governi nazionali, le organizzazioni della diaspora e le autorità locali hanno un ruolo fondamentale nel rendere disponibili le informazioni ai potenziali migranti. L’informazione pubblica e informale nei paesi di origine tende a fornire una rappresentazione stereotipata dell’immigrazione in Europa, così come delle opportunità legate all’emigrazione. Questa azione promuove un’attività di comunicazione basata su un’approfondita ricerca sulle dinamiche e sulle conseguenze dell’attraversamento illegale del Mediterraneo. I risultati di tale ricerca formeranno la base per sviluppare campagne di sensibilizzazione, tramite l’utilizzo di fotografie con didascalie e documentari audiovisivi, indirizzati ai giovani e ai potenziali migranti nelle comunità di origine e nei gruppi della diaspora in Unione Europea, incentivando presso questi ultimi il trasferimento di informazioni più accurate verso le loro comunità di origine. Il progetto inoltre suggerirà mezzi di comunicazione efficaci per contrastare la migrazione illegale, e richiamerà l’attenzione dei legislatori e della pubblica opinione in Europa sugli effetti del focalizzare la gestione della migrazione solo sulla sicurezza ed il controllo, invece di valorizzarne anche il potenziale insito per lo sviluppo.