‘L’Italia non è Italia senza Sud’. Lo ha detto il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano intervenuto ieri, mercoledì 21 giugno, nella sala Spadolini del ministero della Cultura a Roma, alla presentazione della seconda edizione del Festival Euromediterraneo dell’Economia e della Carta di Napoli, un documento che si articola in otto punti e quattro allegati attraverso proposte sul piano energetico, logistico, formativo e strategico, frutto del lavoro di analisi ed elaborazione della prima edizione del Feuromed Festival che si è tenuto a Napoli nel marzo scorso, occasione per presentare una panoramica di tutti gli strumenti a disposizione e offrire una proposta di priorità strategiche e operative.
Arriva, dunque, quasi come una sfida lanciata da Feuromed, la Carta di Napoli che pone il Sud nel cuore del nuovo asse strategico di sviluppo Sud-Nord, in uno scenario assai complesso che vede il Paese ancorato a due diverse velocità di crescita socioeconomica, una forbice che si allarga sempre di più tra un Nord in linea con l’Europa e un Mezzogiorno storicamente in difficoltà. Il Sud Italia arranca ma chiede di essere nuovamente al centro del mondo economico e per Sangiuliano la Carta contiene spunti e proposte interessanti da valutare con attenzione. “Condivido soprattutto lo spirito di mettere al centro il Mediterraneo. C’è stata un’epoca in cui il bacino del Mediterraneo – ha detto il Ministro – è stato la culla della nostra civiltà, poi con la scoperta dell’America l’asse geopolitico si è spostato verso l’Atlantico. Penso che l’Italia non potrà mai crescere come merita se il Mezzogiorno non riassume un ruolo socioeconomico importante”.
Una riscoperta del Sud come una grande occasione anche per l’Europa per affrontare la questione meridionale che a tutt’oggi rappresenta il maggiore problema irrisolto nella storia dello Stato italiano. Una fotografia preoccupante di un Sud immortalato da Svimez, qualche mese addietro, che procede sempre un passo indietro rispetto al Nord e soprattutto lontano dagli obiettivi posti dal Pnrr, alzando il rischio di non potere spendere i fondi europei.
Dalla Carta di Napoli, parte una nuova narrazione del Sud con l’obiettivo di creare nuove diplomazie scientifiche, energetiche e culturali attraverso la collaborazione di imprese ed esperti a sostegno dello sviluppo industriale e della crescita manufatturiera. “Cambiare la narrazione – ha spiegato il direttore di Feuromed Roberto Napoletano – vuol dire documentare la realtà, l’eccellenza delle Pmi in settori come l’aerospazio, la difesa, il valore delle startup, il primato dell’agricoltura. Non è tempo di dibattiti, ma di proposte concrete”.