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Presentato a Palermo,  “REIMAR: Registro delle Identità della Pesca Mediterranea e dei Borghi Marinari”, uno strumento fondamentale per la conoscenza e valorizzazione dell’importante patrimonio culturale materiale e immateriale strettamente legato alla storia delle comunità costiere dell’Isola. Un tesoro prezioso composto dalle strutture urbane, dalle abitazioni dei pescatori, dagli edifici delle tonnare fisse (i cosiddetti “mafaraggi o mafaràtici”), dagli opifici per la lavorazione, salagione, affinamento e conservazione dei prodotti ittici (“macasenidusalatu”), dagli attrezzi tipici della pesca artigianale, dai tradizionali metodi di conservazione e dall’universo complesso di saperi tradizionali, miti e leggende, espressioni e celebrazioni rituali legate al mare.

 

Il REIMAR rappresenta un trait d’union tra il passato e il futuro della pesca siciliana, un collegamento importante perché un popolo che non ha memoria non ha speranze. Valorizzare i borghi marinari – afferma Alberto Pulizzi, Dirigente Generale Dipartimento della pesca mediterranea – significa garantire la continuità della nostra tradizione nel settore sotto tutti i punti di vista, dalla lavorazione del pescato alla gestione degli attrezzi. A ciò si aggiunge che questa conoscenza e valorizzazione è utile per capire il nuovo mondo della pesca e i borghi marinari sono il punto di partenza, un universo prezioso che intendiamo sostenere”.

Il Registro delle Identità della Pesca Mediterranea e dei Borghi Marinari, si pone numerosi e ambiziosi obiettivi tra cui: la promozione e valorizzazione della storia dei borghi marinari, della pesca e dei prodotti ittici quale elemento identitario; il riconoscimento delle potenzialità economiche e produttive; la salvaguardia della biodiversità marina autoctona e la promozione della cultura delle antiche maestranze del mare.

L’identificazione dei borghi marinari e delle loro risorse materiali e immateriali inoltre intende promuovere innovative strategie di sviluppo e la creazione di opportunità che possono venire dalle attività innovative complementari alla pesca.

Infatti il REIMAR potrà da un lato contribuire alla conservazione del patrimonio correlato alla pesca marittima e dall’altro – per esempio insieme al settore del turismo – creare sviluppo, nuovi posti di lavoro, sinergie tra pubblico e privato e una maggiore coesione sociale.

Il Registro è articolato in 6 Sezioni integrate: Borghi marinari; Saperi del mare; Celebrazioni rituali; Espressioni tradizionali e spazi culturali; Tonnare fisse, costruzioni e manufatti tradizionali; Musei del mare.

Nel corso dei lavori è stata presentata una prima ricognizione, effettuata da iWORLD ETS in collaborazione con i FLAG/GAC di Sicilia, risultata nell’identificazione di 16 borghi marinari e delle loro risorse più rilevanti. Si tratta di: Aci Trezza, Borgate di Acireale, Bonagia, Castellammare del Golfo, Cefalù, Favignana, Isola delle Femmine, Lipari, Marinella di Selinunte, Marzamemi, Portopalo di Capo Passero, Riposto e Torre Archirafi, San Vito Lo Capo, Borgate di Santa Flavia, Sciacca, Sferracavallo.

La struttura del REIMAR, elaborata e redatta da iWORLD ETS, prende le mosse dal progetto di cooperazione “I.M.A.G.O. (acronimo di “Itinerari Mare, Arte, Gusto, Ospitalità) Siciliae”, finanziato dall’Assessorato Regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea – Dipartimento della Pesca Mediterranea – e capofilato dal FLAG GAC “Il Sole e l’Azzurro tra Selinunte Sciacca e Vigata”.

L’attivazione del REIMAR rappresenta lo spirito e la sintesi del progetto di cooperazione IMAGO Sicilie, nato con l’obiettivo di valorizzare in maniera univoca i territori e le peculiarità dei FLAG aderenti. Il Registro punta a far conoscere al potenziale visitatore i borghi marinari siciliani con tutte le loro ricchezze storiche, culturali e ambientali, sia materiali che immateriali. Ritengo sia già maturo il momento – ha dichiarato Giovanni Borsellino direttore del FLAG Il sole e l’azzurro (ente capofila del progetto IMAGO SICILIAE) – di concepire ulteriori sforzi per un’azione sempre più unitaria che vada oltre il campanilismo territoriale e metta al centro la Sicilia nel suo complesso”.

L’elenco dei borghi non è esaustivo e rappresenta un percorso in progress dunque altri borghi marinari rispondenti ai criteri richiesti e interessati a essere inseriti nel REIMAR possono compilare la domanda online che troveranno sul sito: www.reimar.it.

In considerazione del fatto che il REIMAR segue le direttive operative della Convenzione UNESCO per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale (2003), si è ritenuto essenziale che, a seguito dell’iscrizione di un borgo nel REIMAR, le successive istanze provenissero direttamente dai detentori di tradizioni e saperi orali (quali individui, comunità e gruppi) o, a seconda del caso, dai singoli Comuni, i quali faranno istanza al Dipartimento della Pesca Mediterranea, in qualità di Ente gestore del Registro, attraverso il sito www.reimar.it.

La Commissione di Valutazione nominata dal Dipartimento della Pesca Mediterranea della Regione Siciliana effettuerà un’analisi della documentazione presentata e si pronuncerà sull’iscrizione del borgo candidato. L’obiettivo è quello di arrivare alla certificazione dei “Borghi Marinari di Sicilia”.

Dopo aver elaborato il Registro delle Eredità Immateriali della Regione Siciliana e il REIM (Registro delle Eredità Immateriali dei Paesi del Mediterraneo) per iWORLD ETS è un grande onore contribuire alla redazione del REIMAR, dice Lucio Tambuzzo, presidente iWORLD ETS e coordinatore del progetto di ricerca REIMAR. Ciò ci consente di identificare, in coerenza con i principi della Convenzione UNESCO del 2003, il complesso universo di saperi tradizionali, miti e leggende, espressioni e celebrazioni rituali legate al mare, che definiscono uno spazio culturale immateriale determinato dal costante dialogo millenario tra l’uomo e il divino, dalla paura e dal rispetto del mare”.