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Il vescovo di Acireale, Monsignor Antonino Raspanti, vice presidente della Conferenza episcopale italiana, replica alle affermazioni del patriarca di Mosca Kirill

«La questione gay non c’entra nulla con la guerra in Ucraina. La Chiesa cattolica è impegnata per la pace, noi lavoriamo per la pace. Proviamo un grandissimo dolore nel vedere le immagini di atrocità che giungono dai luoghi dell’Ucraina. Papa Francesco è stato chiaro, la guerra è un fallimento dell’umanità». Il vice presidente nazionale della Cei, vescovo di Acireale, filosofo e teologo, monsignor Antonino Raspanti, risponde così al Corriere della Sera e commenta le dichiarazioni del patriarca della chiesa ortodossa di Mosca Kirill.

Dichiarazione che lasciano perplessi»
«Non voglio entrare nella trappola della polemica, non siamo pienamente addentro a quel mondo e non conosciamo tutto il suo discorso. Certamente le dichiarazioni che sono giunte lasciano perplessi. Noi come Chiesa cattolica lavoriamo per la pace e condanniamo la guerra, senza se e senza ma. La posizione di Papa Francesco è chiara. Ed è fondamentale che la posizione del papato nell’era contemporanea sia totalmente affrancata dalle potenze politiche, questo conferisce grande prestigio religioso e morale alla chiesa di Roma a livello mondiale. Rivendichiamo la nostra piena autonomia. È evidente che in altri casi vi sono invece diversi rapporti tra Chiesa e Stato, religione e politica. Noi come cattolicesimo abbiamo fatto un percorso di crescita in molti secoli, nonostante le tante difficoltà incontrate».

Foto: Vescovo di Acireale, Antonino Raspanti (sinistra) Patriarca di Mosca, Kirill (destra)