“Contro il crimine globalizzato serve un contrasto globale. Gli affari criminali delle mafie si consolidano attraverso il controllo del mercato degli stupefacenti. Nuove droghe sintetiche dai costi sempre più bassi inondano le nostre città, incontrando una domanda sempre più diffusa, specie tra i giovani.
Occorre affinare le tecniche di individuazione dei flussi di denaro e trovare degli strumenti normativi comuni sia per i Paesi europei che per quelli del bacino euro – mediterraneo per intercettare l’obiettivo che 40 anni fa Pio La Torre individuò come lo strumento principe del contrasto: colpire i patrimoni dei mafiosi. Il tema della criminalità organizzata deve essere vissuto come un problema globale e non dei singoli Paesi”.
Lo ha detto Antonello Cracolici, presidente della commissione Antimafia all’Ars, intervenendo alla tavola rotonda organizzata a Palazzo dei Normanni dal COPPEM (Comitato Permanente Partenariato Euromediterraneo dei Poteri Locali e Regionali) sulle connessioni tra la criminalità organizzata e il terrorismo internazionale.