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Il racconto di un percorso legislativo e civile che ha trasformato il Paese. Ne parla Livia Turco, presidente della Fondazione Nilde Iotti, in un’intervista rilasciata a COPPEM.

C’è un debito profondo che l’Italia ha nei confronti delle donne.
Un debito fatto di battaglie civili, impegno politico, conquiste legislative. Senza la forza, la visione e la determinazione delle donne, e senza il contributo fondamentale di associazioni, movimenti, partiti e istituzioni, la nostra Repubblica sarebbe oggi più debole, meno giusta, meno libera.

A raccontare questo percorso è Le leggi delle donne che hanno cambiato l’Italia, un volume scritto e curato dalle volontarie della Fondazione Nilde Iotti. Un’opera preziosa che, con linguaggio semplice ma rigoroso, ripercorre la storia delle principali riforme legislative promosse dalle donne, dalla nascita della Repubblica fino all’ultima legislatura. Riforme che hanno trasformato in profondità la società italiana: dal lavoro alla maternità, dalla scuola alla cittadinanza, dal riequilibrio della rappresentanza alla lotta contro la tratta degli esseri umani.

Il libro rende omaggio alle «madri della Repubblica», le donne dell’Assemblea Costituente che contribuirono alla stesura della nostra Costituzione, citando gli articoli che più hanno inciso sulla condizione femminile. Segue un’accurata ricostruzione delle leggi fondamentali, ordinate cronologicamente dal 1950 al 2012, ciascuna accompagnata da schede chiare e sintetiche.

Il volume si chiude con uno sguardo rivolto all’Europa, offrendo una panoramica dei principali provvedimenti adottati dall’Unione Europea in favore dei diritti delle donne.

Dal lavoro alla maternità, dalla scuola alla cittadinanza, dal riequilibrio della rappresentanza alla riforma delle istituzioni, dall’immigrazione alla lotta contro la tratta: il lungo cammino dei diritti e della dignità femminile.

Ne parla in questa intervista Livia Turco, presidente della Fondazione Nilde Iotti, a COPPEM.