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Foto: Defense for Children International PALESTINE

Il caso del genocidio del Sudafrica contro Israele inizia oggi davanti alla Corte internazionale di giustizia.  Il Sudafrica, il cui governo post-apartheid sostiene da tempo la causa palestinese, ha accusato Israele di azioni a Gaza contro Hamas che hanno “carattere genocida”, sostenendo che la risposta militare dello stato ebraico agli attacchi di Hamas lanciati da Gaza viola il trattato internazionale redatto all’indomani dello sterminio sistematico di sei milioni di ebrei da parte della Germania nazista.

Israele, firmatario della Convenzione internazionale contro il genocidio del 1948, conserva i dettagli della sua difesa per la corte. Ma i leader israeliani sostengono che le accuse del Sudafrica distorcono il significato del genocidio e lo scopo della convenzione.

Nel primo giorno del processo, il Sudafrica presenta prove concrete contro Israele accusata di genocidio e di violazione della Convenzione sul genocidio delle Nazioni Unite con le sue azioni nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre. La parte sudafricana richiederà un’ingiunzione da parte della massima corte delle Nazioni Unite per fermare l’assalto militare israeliano a Gaza che si trascina da più di tre mesi, con un bilancio delle vittime che secondo i funzionari sanitari di Gaza, negli ultimi tre mesi è di 23.000 palestinesi, la maggior parte dei quali erano donne e bambini. Accusa, respinta categoricamente da Israele, che legge le accuse del Sudafrica come una distorsione del significato di genocidio e dello scopo della convenzione.

Il documento di 84 pagine presentato dal Sudafrica accusa Israele di atti e omissioni

di carattere genocida, poiché commessi con l’intento specifico richiesto di distruggere i palestinesi a Gaza come parte del più ampio gruppo nazionale, razziale ed etnico palestinese”.

Secondo le Nazioni Unite, circa l’85% degli abitanti di Gaza sono sfollati, mentre tutta la popolazione versa in condizioni di insicurezza alimentare. Centinaia di migliaia di persone vivono senza riparo e meno della metà dei camion degli aiuti stanno entrando nel territorio rispetto a prima dell’inizio del conflitto.

I recenti commenti dei ministri israeliani di estrema destra secondo cui i palestinesi dovrebbero lasciare Gaza hanno anche suscitato veementi critiche in tutto il mondo, è uno degli argomenti che sarà presentato dal Sudafrica all’Aia.

Mentre crescono le richieste globali per cessare il fuoco, diversi paesi hanno accolto favorevolmente il caso, tra cui Turchia, Giordania, Malesia, Pakistan, Bolivia, Venezuela, Colombia e Brasile, nonché l’Organizzazione dei paesi islamici e la Lega araba.