Il 25 novembre è una data profondamente simbolica, scelta dall’ONU per commemorare le vittime della violenza sulle donne e mobilitare governi, istituzioni, associazioni e cittadini contro questa piaga globale. Tale giornata affonda le sue radici nel sacrificio delle sorelle Mirabal, barbaramente assassinate nel 1960 dal regime di Rafael Trujillo nella Repubblica Dominicana. Patria, Minerva e María Teresa Mirabal, conosciute come “Las mariposas”, attiviste impegnate nella lotta per i diritti delle donne e contro la dittatura, sono divenute un simbolo di resistenza, e il loro ricordo continua a ispirare la battaglia contro ogni forma di discriminazione e abuso. La scelta del 25 novembre come Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne rappresenta un tributo alla loro memoria e un impegno collettivo verso un futuro più giusto ed equo.
In questo contesto, il COPPEM (Comitato Permanente per il Partenariato Euro-Mediterraneo dei Poteri Locali e Regionali) ha svolto un ruolo di primo piano nella promozione di iniziative volte a combattere la violenza di genere e a garantire la parità tra donne e uomini. Una delle azioni più significative intraprese dal COPPEM è stata la redazione e la diffusione della Carta Euromediterranea per l’Uguaglianza tra Donne e Uomini nella Vita Locale. Questo documento, frutto di un lavoro collaborativo tra il COPPEM e numerosi partner internazionali, si propone come uno strumento guida per le amministrazioni locali e regionali impegnate nell’attuazione di politiche di uguaglianza di genere. La Carta è stata realizzata grazie al contributo di organizzazioni e istituzioni di rilievo, tra cui il Forum Algerino per la Cittadinanza e la Modernità (FACM) in Algeria, l’Associazione dei Governi Locali di Malta (LCA), l’Associazione delle Autorità Locali Palestinesi (APLA) e la Federazione Spagnola dei Municipi e delle Province (FEMP). Il progetto ha beneficiato del supporto del Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa (CCRE), del Congresso dei Poteri Locali e Regionali del Consiglio d’Europa, e della collaborazione di municipalità di spicco come quella di Bizerta in Tunisia e l’Istanbul Aydin University in Turchia. Inoltre, il contributo di associazioni e reti di ascolto per le donne vittime di violenza ha arricchito il documento, rendendolo uno strumento inclusivo e rappresentativo. In Algeria, ad esempio, associazioni come l’Associazione Nazionale per la Promozione delle Donne e dei Giovani, la Rete Nazionale d’Ascolto per le Donne Vittime di Violenza, e il Centro di Ascolto delle Donne Vittime di Violenza hanno apportato un’esperienza preziosa per affrontare le sfide locali. Allo stesso modo, in Egitto, il Consiglio Nazionale delle Donne, la Coalizione delle Donne Femministe e il Comitato Nazionale di Prevenzione e Lotta alla Migrazione Clandestina hanno contribuito a modellare la Carta per rispondere alle esigenze specifiche della regione. In Italia, il Comitato Unico di Garanzia della Regione Siciliana e il Dipartimento degli Affari Extra-Regionali della Regione Siciliana hanno giocato un ruolo cruciale nel promuovere la Carta e nel garantirne l’adozione da parte delle amministrazioni locali. La Consigliera di Parità della Regione Molise ha inoltre sostenuto la diffusione della Carta, contribuendo a sensibilizzare l’opinione pubblica e a coinvolgere attivamente le istituzioni. La Carta non si limita a fornire linee guida generali, ma affronta in maniera specifica tematiche cruciali come la prevenzione della violenza di genere, il rafforzamento della rappresentanza politica femminile e l’inclusione delle donne nei processi decisionali locali. Grazie alla sua struttura flessibile, il documento è stato adattato e implementato in contesti diversi dimostrando la sua efficacia nel promuovere cambiamenti concreti. Un esempio tangibile del successo della Carta è rappresentato dalla sua diffusione e applicazione in numerosi comuni dell’area euromediterranea, dove Sindaci e amministratori locali hanno firmato formalmente la Carta, impegnandosi a tradurre i suoi principi in azioni concrete. Il 6 marzo 2023, il COPPEM ha partecipato alla 67ª edizione della Commissione delle Nazioni Unite sulla condizione femminile (CSW), un evento che ha visto l’unione di quattro importanti reti di rappresentanti del governo locale: PLATFORMA, il Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa (CCRE), Città e Governi Locali Uniti d’Africa (UCLG Africa) e il Comitato Permanente per il Partenariato Euromediterraneo dei Poteri Locali e Regionali (COPPEM). In questa occasione, è stato organizzato l’evento parallelo ONG CSW dal titolo “Cities Forging the Path to Gender Justice | Tools for Equality in Local Life”. Durante questo evento, si è discusso di come le Carte Regionali per l’Uguaglianza di Genere possono essere strumenti decisivi per trasformare le buone intenzioni in cambiamenti concreti e duraturi. I rappresentanti locali e regionali hanno avuto l’opportunità di confrontarsi su metodi innovativi per attuare programmi di uguaglianza di genere, contribuendo a raggiungere gli ambiziosi obiettivi del SDG 5, insieme agli altri Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.
Il COPPEM ha ampliato la sua azione includendo anche i media e il linguaggio come elementi centrali del cambiamento culturale organizzando un webinar “Futuro dell’Europa: la violenza delle parole. Le conseguenze degli stereotipi sessisti nel linguaggio giornalistico”. L’incontro è stato moderato da Nadia Monetti, giornalista della RAI, e ha visto la partecipazione di Cristina Fallaràs, giornalista e scrittrice. Tra gli altri partecipanti, Tiziana Gulotta, giornalista e arabista, Fernando Reis, direttore del Giornale dell’Algarve , L’evento ha avuto come obiettivo anche quello di redigere un documento, in sinergia con i giornalisti presenti, presentato sulla piattaforma dell’Unione Europea. Questo documento si è proposto come strumento di riflessione sul diritto di parità di genere e sul futuro dell’Unione Europea.
Eventi di sensibilizzazione, workshop e campagne pubbliche sono stati organizzati per coinvolgere i cittadini e promuovere un cambiamento culturale. La dimensione internazionale del lavoro del COPPEM si riflette anche nella campagna “Se la parità emerge, la società respira”. Questa iniziativa, sviluppata in collaborazione con Spagna, Malta e Algeria, è un esempio brillante di come la cooperazione transnazionale possa contribuire a sensibilizzare l’opinione pubblica e a promuovere un messaggio di uguaglianza e giustizia. La campagna ha utilizzato una combinazione di strumenti visivi, eventi pubblici e materiali educativi per raggiungere un pubblico ampio e diversificato, evidenziando l’importanza della parità di genere come prerequisito per una società più equa e prospera. Nel contesto spagnolo, la campagna ha posto l’accento sull’educazione e sulla prevenzione della violenza di genere, coinvolgendo scuole e università in attività formative e creative. A Malta, l’attenzione si è concentrata sulla promozione della partecipazione femminile nella politica locale e nazionale, attraverso eventi che hanno messo in luce modelli di successo e strategie per superare le barriere esistenti. In Algeria, la campagna ha stimolato un dialogo aperto tra associazioni locali, comunità e autorità, favorendo una maggiore consapevolezza e un impegno collettivo nel combattere le disuguaglianze.
La campagna fotografica “Think On It!” rappresenta un ulteriore esempio dell’impegno del COPPEM nel sensibilizzare il pubblico sull’urgenza di affrontare la violenza di genere. Le immagini utilizzate nella campagna sono state progettate per evocare emozioni potenti e per stimolare riflessioni profonde, raccontando storie di resistenza e resilienza. Il linguaggio visivo si è dimostrato un mezzo efficace per superare le barriere linguistiche e culturali, portando il messaggio del COPPEM a un pubblico globale. L’eredità di queste iniziative è evidente non solo nei risultati concreti raggiunti, ma anche nell’influenza duratura che esse esercitano sulla cultura e sulla politica. La celebrazione del 25 novembre diventa così un’occasione per riflettere sui progressi compiuti, per commemorare le vittime della violenza di genere e per rinnovare l’impegno collettivo verso un futuro in cui la parità sia finalmente una realtà per tutti.