Skip to main content

La Giornata Mondiale dell’Infanzia rappresenta un momento cruciale per riflettere sui diritti dei più piccoli e sull’importanza di garantire loro un futuro dignitoso e sicuro. Tuttavia, per i bambini di Gaza, questo futuro appare sempre più un’utopia. Il conflitto in corso, aggravato da anni di blocco economico e isolamento, ha trasformato la Striscia di Gaza in un luogo dove l’infanzia è sinonimo di sofferenza, paura e perdita. Una scheda informativa intitolata “Giornata Mondiale dell’Infanzia: i Bambini di Gaza – Crescere all’Ombra della Guerra” mette in luce dati che raccontano una tragedia umana di proporzioni immense:

  • Oltre 17.000 bambini sono stati uccisi, tra cui 209 neonati e 825 bambini di età inferiore a un anno, vittime innocenti di attacchi indiscriminati.
  • Più di 100.000 bambini sono stati feriti, con il 45% di tutte le vittime civili che appartengono alla loro fascia d’età.
  • 1 milione di bambini sono stati costretti ad abbandonare le loro case, con almeno 43.000 che hanno perso uno o entrambi i genitori.
  • Il diritto all’istruzione, pilastro fondamentale per il loro futuro, è stato completamente eroso: 620.000 studenti non possono frequentare la scuola da due anni consecutivi, con infrastrutture scolastiche distrutte e insegnanti incapaci di lavorare in sicurezza.
  • Ogni giorno, 10 bambini subiscono amputazioni, con conseguenze fisiche e psicologiche devastanti che li accompagneranno per tutta la vita.

Dietro queste cifre si celano storie di dolore inimmaginabile: famiglie distrutte, bambini traumatizzati e privati di una normale quotidianità, e una generazione intera che cresce all’ombra della guerra, con profonde ferite nel corpo e nell’anima. Il conflitto a Gaza non è solo una crisi politica o militare: è una tragedia umana che coinvolge direttamente milioni di vite, in particolare quelle dei più vulnerabili. Le violenze non risparmiano nemmeno le infrastrutture essenziali, colpendo scuole, ospedali e rifugi, e privano la popolazione civile di accesso a cure mediche, acqua potabile e cibo. I bambini, che dovrebbero essere i simboli della speranza e del futuro, sono invece diventati le vittime principali di una guerra che non hanno scelto né compreso. Questa situazione richiede una risposta urgente e coordinata. Non possiamo più permettere che il mondo resti in silenzio di fronte a una tale catastrofe umanitaria. È necessario chiedere con forza un cessate il fuoco immediato, garantire l’accesso agli aiuti umanitari e lavorare per una soluzione politica che metta fine a questo conflitto. La Giornata Mondiale dell’Infanzia deve trasformarsi in un’occasione per dare voce ai bambini di Gaza, per denunciare le ingiustizie che subiscono e per reclamare il diritto universale a un’infanzia vissuta nella pace e nella dignità. La loro sofferenza non può essere ignorata. Sta a noi, come comunità globale, agire per garantire che nessun bambino debba più crescere all’ombra della guerra.