“Donne e lavoro: tra pregiudizi e opportunità”, organizzato dal CUG della Regione Siciliana e ospitato dall’Assemblea Regionale Siciliana, ha acceso i riflettori sulle disuguaglianze di genere nel mondo del lavoro, evidenziando sfide e strategie per una reale parità.
Le disuguaglianze di genere nel mondo del lavoro restano una sfida aperta, nonostante le conquiste ottenute negli anni. Pregiudizi, stereotipi e ostacoli culturali continuano a penalizzare le donne in diversi settori, rallentandone la crescita professionale e riducendo le loro possibilità di accesso ai ruoli di leadership. Proprio su questi temi si è concentrato il convegno “Donne e lavoro: tra pregiudizi e opportunità”, ospitato dall’Assemblea Regionale Siciliana nella Sala Pio La Torre.
L’evento è stato organizzato dalla Presidente del Comitato Unico di Garanzia (CUG) della Regione Siciliana, Giuseppina Ida E. Giuffrida (nella foto al centro), in collaborazione con l’Assessorato Regionale delle Autonomie Locali e della Funzione Pubblica, il Dipartimento Regionale della Funzione Pubblica e del Personale, la Rete Regionale dei Consiglieri di Fiducia della Regione Siciliana e il Centro Regionale per l’Inventario, la Catalogazione e la Documentazione del Dipartimento dei Beni Culturali, con il patrocinio gratuito dell’ARS.
Un appuntamento importante, che ha visto la partecipazione di esperti, istituzioni e professionisti provenienti da diversi settori, con l’obiettivo di analizzare le barriere ancora presenti nel mondo del lavoro e proporre azioni concrete per abbatterle.
Ad aprire la giornata è stato l’assessore alle Autonomie Locali e Funzione Pubblica, Andrea Messina, che ha sottolineato l’importanza del CUG nella promozione delle pari opportunità e del benessere lavorativo. “I diritti delle donne non devono essere solo garantiti a livello giuridico, ma devono diventare parte integrante della nostra cultura. Il governo regionale è sensibile a queste tematiche e si impegna a svilupparle e potenziarle, sia nel settore pubblico che in quello privato”, ha dichiarato l’Assessore, ribadendo la volontà di lavorare in sinergia con il CUG per promuovere il cambiamento.
A seguire, la dirigente generale del Dipartimento Funzione Pubblica, Salvatrice Rizzo (nella foto a sinistra), recentemente nominata alla guida del dipartimento, ha evidenziato come la riflessione su questi temi non debba limitarsi alla giornata dell’8 marzo, ma debba tradursi in un impegno quotidiano e costante. “Abbiamo fatto passi avanti, ma la strada è ancora lunga. Troppo spesso il dibattito si concentra sulle donne di spicco, dimenticando quelle ‘invisibili’ che ogni giorno lottano su più fronti. Sono loro che dobbiamo valorizzare e sostenere”, ha affermato, citando anche Papa Francesco, che più volte ha espresso parole di elogio e riconoscenza nei confronti delle donne.
Uno dei contributi più significativi è stato quello della Presidente del CUG, Giuseppina Ida E. Giuffrida, che ha spiegato il ruolo del Comitato e le sue funzioni. “Il nostro compito è vigilare affinché non vi siano discriminazioni di genere, età, orientamento sessuale, origine etnica o disabilità nel mondo del lavoro. Monitoriamo l’accesso alle professioni, le condizioni lavorative, le opportunità di carriera e la sicurezza sui luoghi di lavoro”, ha detto la Giuffrida.
Ha posto l’accento su un aspetto fondamentale la consigliera di Parità, Angela Galvano, sottolineando che la parità di genere non è solo una questione di giustizia sociale, ma un vero e proprio investimento per il futuro della società. Ha spiegato che la creazione di ambienti di lavoro più equi favorisce non solo il benessere individuale, ma anche una maggiore produttività e crescita economica. Laddove le donne hanno accesso alle stesse opportunità degli uomini, l’intero sistema ne trae beneficio, promuovendo innovazione, inclusione e sviluppo sostenibile. Superare gli stereotipi è stato uno dei temi cardine del convegno, considerato un elemento fondamentale per abbattere le barriere che ancora oggi limitano le opportunità delle donne. Solo attraverso il cambiamento culturale e la consapevolezza si può costruire una società più equa, in cui talento e merito prevalgano su pregiudizi e discriminazioni. Ad affrontare l’argomento è stato il referente della rete Regionale dei/le consiglieri/e di Fiducia, Tommaso Gioietta, evidenziando come gli stereotipi e i pregiudizi siano radicati nella cultura e difficili da estirpare. “Un pregiudizio, una volta instaurato, diventa una lente con cui si interpreta la realtà. Per questo è fondamentale che le amministrazioni pubbliche diano il buon esempio: i comportamenti positivi vengono emulati e possono innescare un cambiamento”, ha affermato. Un contributo significativo è arrivato dalla Tenente Colonnello Rosa Vinciguerra, del Comando Stato Maggiore della Difesa di Roma, che ha parlato del ruolo delle donne nelle missioni di pace e nei contesti di guerra. “Le donne hanno un ruolo cruciale nei processi di pace. In molte aree di conflitto subiscono violenze indicibili, ma allo stesso tempo sono loro a ricostruire il tessuto sociale e a portare avanti il cambiamento”, ha spiegato. Tra i protagonisti dell’evento anche Giuliana Calamia, presidente dell’Accademia di Psicologia Applicata di Palermo, che ha portato il suo contributo sul tema del sostegno alle donne vittime di violenza. Calamia ha presentato il progetto “RICORDATI DI TE”, un’iniziativa nata per accompagnare le donne vittime di abusi in un percorso di consapevolezza e riscoperta della propria forza interiore. Attraverso un sostegno psicologico mirato, il progetto le aiuta a riconoscere il proprio valore, a ricostruire l’autostima e a comprendere che non sono sole, ma parte di una comunità pronta a sostenerle nella loro rinascita. Un messaggio che si lega strettamente a quello portato da Fulvia Toscano, assessore alle Pari Opportunità del Comune di Giardini Naxos, che ha illustrato “L’Italia delle Donne”, il progetto che mira a dare visibilità a figure femminili che in diversi ambiti hanno contribuito allo sviluppo del proprio territorio. Raccontare le loro storie significa non solo riconoscere il valore delle donne nella società, ma anche creare modelli di riferimento per le nuove generazioni. Un’azione che si inserisce nel più ampio quadro di interventi volti a promuovere concretamente le pari opportunità, come evidenziato da Letizia Diliberti, dirigente generale del Dipartimento della Famiglia e delle Pari Opportunità. Diliberti ha sottolineato l’importanza di costruire una rete di sostegno per le donne, soprattutto quelle vittime di violenza, affinché possano uscire da situazioni di vulnerabilità e intraprendere un percorso di autonomia. Tra le misure più significative messe in campo dal Dipartimento, ha ricordato il “reddito di libertà”, un supporto economico che offre loro la possibilità di ricominciare lontano dagli abusi. Accanto a questo, ha ribadito la necessità di politiche di inclusione lavorativa e di empowerment femminile, fondamentali per garantire un cambiamento strutturale e duraturo. Sul tema dell’empowerment si è soffermata anche Margherita Ferro, sindaca di Aci Catena, che ha evidenziato come il superamento degli ostacoli culturali sia cruciale per permettere alle donne di conciliare vita privata e carriera senza subire penalizzazioni. Se da un lato esistono ancora barriere che limitano l’accesso femminile ai ruoli di leadership, dall’altro è fondamentale promuovere un cambiamento culturale che riconosca il valore della diversità e della parità di genere. Solo attraverso un lavoro congiunto tra istituzioni, associazioni e comunità si potranno costruire reali opportunità per le donne, abbattendo stereotipi e pregiudizi che ancora oggi ne ostacolano il cammino. “Ancora oggi il retaggio patriarcale pesa sulle donne, soprattutto quando devono conciliare carriera e famiglia. Ma la leadership femminile è un valore aggiunto e va incoraggiata”, ha affermato. Sul fronte dell’educazione e della formazione, la ricercatrice e astrofisica Sara Bonito, ha illustrato il progetto “Astronomia a scuola”, un’iniziativa volta a portare le discipline STEM nelle scuole e a creare modelli di riferimento per le ragazze. “Troppo spesso si pensa che la scienza sia un settore maschile. Dobbiamo combattere questo pregiudizio e incoraggiare le giovani a intraprendere carriere scientifiche”, ha detto. Un altro argomento di grande rilevanza è stato affrontato dalla giornalista Maria Giambruno, che ha parlato del ruolo del linguaggio nella comunicazione istituzionale. “Le parole creano la realtà. Se non diamo visibilità alle professioni femminili con il giusto linguaggio, rischiamo di renderle invisibili. Bisogna imparare a declinare al femminile i ruoli professionali e valorizzare il contributo delle donne attraverso la comunicazione”, ha spiegato.
A chiudere i lavori è stato Vincenzo La Rosa, dirigente del Servizio Formazione e Qualificazione del Personale Regionale, che ha sottolineato come la parità di genere debba tradursi in una cultura del rispetto e dell’inclusione. “Non dobbiamo fermarci alle dichiarazioni di intenti. Servono azioni concrete e strumenti per formare le nuove generazioni”, ha detto, ricordando la piattaforma “Riformamentis”, che offre percorsi formativi sulle pari opportunità. L’evento si è concluso con un dibattito aperto, nel quale sono intervenute anche alcune giovani neoassunte, segno di un rinnovato interesse delle nuove generazioni per questi temi. “Molto possiamo fare per scardinare il “soffitto di cristallo”. Tutto passa attraverso il linguaggio, la formazione e la consapevolezza”, ha affermato Salvatrice Rizzo.
Un messaggio chiaro: abbattere i pregiudizi non è solo un dovere morale, ma una necessità per costruire un futuro più equo e inclusivo.