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Roberta Metsola

Il 16 luglio 2024 ha segnato una giornata storica per l’Unione Europea, con l’insediamento ufficiale del nuovo Parlamento europeo e l’apertura della prima sessione plenaria dei neoeletti. La maltese Roberta Metsola, appartenente al Partito Popolare Europeo (PPE), è stata riconfermata alla presidenza del Parlamento europeo con una schiacciante maggioranza di 562 voti, superando ampiamente i 312 necessari. La sua unica sfidante, Irene Montero della sinistra europea, ha ottenuto solo 61 voti.

Roberta Metsola, forte di una reputazione solida e rispettata tra i parlamentari europei, ha espresso nel suo discorso pre-elettorale l’emozione di rappresentare una piccola isola del Mediterraneo in una posizione di tale prestigio: “È difficile esprimere a parole cosa significhi per una donna nata su un’isola del Mediterraneo essere qui oggi. La mia passione per questo progetto non è scemata.” Metsola si è definita una costruttrice di ponti, dichiarando il suo desiderio di lavorare con tutti i colleghi per unire le persone e rafforzare il ruolo politico del Parlamento, trasformandolo in una vera “potenza politica”.

Irene Montero

In un colpo di scena dell’ultimo minuto, Irene Montero, deputata spagnola e ex ministra per l’uguaglianza dal 2020 al 2023, ha presentato la sua candidatura alla presidenza del Parlamento. La sinistra europea, con il sostegno di Podemos, ha promosso un’agenda per un’“Europa della pace, verde, femminista e antifascista”. Prima delle votazioni, Manon Aubry, leader del gruppo della sinistra europea, ha sostenuto l’idea di un’elezione aperta e non segreta, sottolineando che alcuni rappresentanti socialdemocratici e verdi avrebbero preferito un’alternativa a Metsola.

 

La composizione del nuovo Parlamento presenta significative novità: il 54% dei deputati sono nuovi eletti, non presenti nella legislatura precedente. Le donne costituiscono il 39% dei parlamentari, con Lena Schilling, giovane esponente dei Verdi nata nel 2001, come la più giovane eurodeputata, e Leoluca Orlando, politico italiano dei Verdi nato nel 1947, come il più anziano rappresentante. Oltre alla riconferma di Metsola, l’attenzione è rivolta anche alla prevista rielezione di Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione europea, prevista per giovedì. Questo evento rafforzerà ulteriormente la leadership all’interno delle istituzioni europee, consolidando le basi per future iniziative politiche e legislative. L’elezione di Metsola è vista come un segnale di continuità e stabilità per il Parlamento europeo. La presidente riconfermata ha ribadito il suo impegno verso la cooperazione transnazionale e l’integrazione europea. “La mia passione per questo progetto non è scemata,” ha detto Metsola. “Sono determinata a lavorare con tutti voi per rafforzare il ruolo del Parlamento e trasformarlo in una potenza politica che possa affrontare con decisione le sfide del nostro tempo.” Nel frattempo, Irene Montero ha continuato a sostenere una visione alternativa per l’Europa, focalizzata su tematiche sociali e ambientali. “Abbiamo a che fare con crisi diverse,” ha dichiarato Montero. “L’Europa deve difendere i diritti sociali e promuovere un modello di sviluppo sostenibile che metta al centro la giustizia sociale e ambientale.”

La dinamica tra queste due visioni diverse rappresenta un aspetto cruciale della politica europea contemporanea. Da un lato, il PPE con Metsola mira a consolidare il potere politico del Parlamento e promuovere una maggiore integrazione europea. Dall’altro, la sinistra europea, con Montero, insiste sulla necessità di un cambiamento radicale per affrontare le sfide ambientali e sociali. Infine, l’attenzione si concentra anche sui nuovi eletti e sul loro impatto potenziale. Con una presenza femminile significativa e una generazione di giovani parlamentari, il nuovo Parlamento europeo potrebbe portare nuove idee e prospettive fresche nel dibattito politico europeo, contribuendo a modellare il futuro dell’Unione.