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“Proteggere i diritti dei bambini significa investire nel futuro dell’umanità. È indispensabile agire con urgenza, determinazione e responsabilità per affrontare le sfide globali che mettono a rischio la loro vita e il loro sviluppo”. Con queste parole, Francesco Sammaritano, segretario generale del COPPEM (Comitato Permanente per il Partenariato Euromediterraneo dei Poteri Locali e Regionali), ha commentato le celebrazioni del World Children’s Day 2024 che oggi, 20 novembre, si celebra in tutto il mondo. La Giornata dell’Infanzia e dell’Adolescenza, una ricorrenza nata per sensibilizzare sulla necessità di tutelare i diritti dei più piccoli. È una data simbolica: 35 anni fa, nel 1989, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite adottava la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza. Questo documento epocale, ratificato da 196 Paesi, ha segnato un passo fondamentale nel riconoscere che i bambini non sono solo oggetto di protezione, ma soggetti di diritti universali, dall’istruzione alla salute, dalla protezione contro lo sfruttamento al diritto a una vita serena. Oggi, a più di tre decenni di distanza, i risultati sono contrastanti: la Convenzione ha ispirato leggi e politiche che hanno migliorato la condizione di molti minori, ma il quadro globale resta drammatico. Milioni di bambini continuano a vivere in condizioni di estrema vulnerabilità, vittime di povertà, guerre, violenze e cambiamenti climatici.  L’Unicef ha pubblicato dati che mostrano una realtà inquietante: oltre un miliardo di bambini vive in povertà multidimensionale, cioè senza accesso a risorse e servizi fondamentali come acqua potabile, cibo nutriente, educazione e cure mediche. Di questi, circa 300 milioni sopravvivono con meno di 2,15 dollari al giorno, mentre 400 milioni subiscono violenze domestiche, punizioni corporali o abusi.  Il quadro è ancora più grave per i bambini che vivono in contesti di guerra. Attualmente, 400 milioni di minori abitano in zone di conflitto o sono sfollati a causa di violenze armate. Nei campi profughi o in fuga attraverso frontiere pericolose, questi bambini spesso rimangono senza accesso all’istruzione e a cure mediche adeguate. La guerra in Ucraina, il conflitto in Sudan e la devastazione a Gaza sono solo alcuni esempi recenti. Qui, la condizione dell’infanzia è disumana: mancano cibo, acqua e rifugi sicuri, e il trauma psicologico di vivere sotto bombardamenti o di assistere alla morte dei propri cari segna per sempre la loro crescita.  Ogni quattro minuti, un bambino viene ucciso da violenze dirette o indirette legate a guerre o criminalità. Sono numeri che, secondo l’Unicef, richiedono un intervento immediato: “Non possiamo permettere che un’intera generazione cresca senza speranza. È nostro dovere costruire un mondo che garantisca loro un futuro degno di essere vissuto”.  Il tema scelto per la Giornata del 2024 è “Ascolta il Futuro”. La campagna, promossa dall’Unicef, vuole mettere al centro il dialogo intergenerazionale, ascoltare le voci dei più giovani, le loro aspirazioni e paure, per creare un mondo più equo e sicuro.  Bambini e ragazzi di tutto il mondo, inclusi quelli che vivono in situazioni di emergenza come Gaza, Haiti o in aree a rischio climatico in Africa, hanno scritto lettere rivolte agli adulti. Chiedono protezione dalla guerra, scuole sicure, soluzioni per combattere la crisi climatica e opportunità di costruire il proprio futuro. Le loro parole sono potenti testimonianze del desiderio di normalità e dignità, due diritti che spesso mancano nella loro quotidianità.  “Le loro richieste sono semplici, ma profonde: vogliono crescere sani, essere istruiti e vivere in pace. Non possiamo ignorare queste voci” ha dichiarato Carmela Pace, presidente dell’Unicef Italia.  Anche in Italia, la Giornata è un’occasione per riflettere. La campagna Go Blue, promossa da Unicef in collaborazione con l’Anci, ha coinvolto oltre 200 comuni, che illumineranno di blu monumenti simbolici per sensibilizzare sul tema dei diritti dell’infanzia.  A Milano, si svolgerà la tradizionale Marcia dei Diritti, durante la quale bambini e ragazzi hanno attraverseranno il centro città fino al Castello Sforzesco. Qui, laboratori e proiezioni hanno affronteranno il tema del linguaggio inclusivo, evidenziando come anche le parole possano essere strumenti di rispetto o discriminazione.  A Roma, il Teatro Rossini ospiterà un evento dedicato alla lotta contro la violenza di genere, con un focus particolare sui minori, spesso testimoni o vittime di abusi. L’iniziativa, organizzata dalla Presidenza del Consiglio in collaborazione con l’Unicef, vedrà la partecipazione di giovani, esperti e rappresentanti istituzionali per discutere soluzioni concrete.   Mentre il mondo celebra i 35 anni della Convenzione ONU, il messaggio è chiaro: i diritti dei bambini non sono negoziabili, ma devono essere garantiti con azioni concrete. Le sfide sono enormi, ma l’Unicef invita a guardare avanti con speranza. “Non possiamo aspettare altri 35 anni per colmare il divario tra principi e realtà. Dobbiamo agire ora, ascoltando i giovani, proteggendoli e investendo su di loro” ha aggiunto Pace.  La Giornata Mondiale dell’Infanzia non è solo una celebrazione, ma un monito: il futuro di milioni di bambini è in bilico, e garantire loro un mondo di pace e opportunità è una responsabilità collettiva.