COPPEM e UniPa: solidarietà per il diritto di studio a Gaza
Mentre il conflitto in Medio Oriente continua a infliggere sofferenze interrompendo i percorsi di vita di intere generazioni, da Palermo parte un’iniziativa che unisce solidarietà e istruzione, offrendo un futuro a chi rischia di vederlo sfumare a causa della guerra. Il COPPEM (Comitato Permanente per il Partenariato Euromediterraneo) e l’Università degli Studi di Palermo stanno sviluppando un progetto destinato agli studenti universitari bloccati dal conflitto per consentirgli di proseguire i propri studi grazie a percorsi accademici flessibili e innovativi. La proposta è stata al centro di un incontro che si è tenuto il 17 ottobre presso il Rettorato dell’Università, con la partecipazione del rettore Massimo Midiri e di Ilia Mazzone, responsabile per le Relazioni Internazionali e Pace del COPPEM. L’iniziativa ha preso forma a partire dall’ultima Assemblea Generale del COPPEM, dove i membri dell’organizzazione provenienti da tutta l’area euromediterranea hanno discusso l’urgenza di offrire un sostegno concreto a quegli studenti costretti a interrompere gli studi a causa della guerra. Un impegno che va oltre il semplice gesto di solidarietà, segnando un passo significativo verso una cooperazione internazionale più solidale e inclusiva. L’iniziativa lanciata dal COPPEM e dall’Università di Palermo coinvolge in modo significativo la Facoltà di Ingegneria, rappresentata durante l’incontro dal prof. Giuseppe Aiello. La Facoltà è già pronta ad accogliere gli studenti bloccati dal conflitto in Medio Oriente, offrendo tre corsi di laurea online interamente in inglese. Questa soluzione consente agli studenti di proseguire il loro percorso accademico da remoto, superando le barriere imposte dalla guerra e mantenendo viva la speranza di un futuro. Il Prorettore alla Didattica e all’Internazionalizzazione, prof. Fabio Mazzola, ha previsto la mobilità per alcuni studenti che vivono la devastazione, permettendo loro di sperimentare un’esperienza formativa in presenza in Sicilia, grazie al progetto MARE. Questo progetto, di cui l’Università di Palermo è capofila e che il prof. Mazzola coordina, prevede la possibilità di sviluppare attività di internazionalizzazione con circa 50 università della sponda sud del Mediterraneo, appartenenti a 9 diversi paesi. I giovani rappresentano il futuro e iniziative di solidarietà e interscambio, sono fondamentali per costruire un nuovo Mediterraneo nel quale la pace possa finalmente subentrare alle guerre. Questo clima di cooperazione è alla base degli sforzi del Comitato Permanente per il Partenariato Euromediterraneo (COPPEM), che si distingue come una delle poche reti internazionali di autorità locali e regionali in cui sono ancora presenti sia la delegazione palestinese che quella israeliana. Questa iniziativa si allinea anche con l’appello recentemente lanciato da Papa Francesco al Med24, in cui ha sottolineato l’importanza di costruire la fraternità come “la risposta migliore che possiamo offrire ai conflitti e all’indifferenza che uccidono”.